venerdì, luglio 27, 2012

Tonia Praticò: la coordinatrice dei SyncDifferent ci racconta la squadra


Antonella, 34 anni, lavora come tecnico nel settore cosmetico, da 5 anni nuota con i Syncdifferent ed  da quest'anno è la coordinatrice della squadra. Prendendo spunto direttamente dalla sua esperienza, ci dice cosa ha di speciale il nuoto sincronizzato maschile e in che modo le donne stesse possono dare un contributo fondamentale per l'affermazione di questa disciplina. 

Antonella: una donna in una squadra di nuoto sincronizzato maschile... Ma che ruolo possono avere le donne in una squadra maschile?
Ho voluto entrare in questa squadra proprio perchè maschile! L'idea di provare a fare sincro, da adulta, in un ambiente diverso da quello tipico degli sport femminili aveva per me un motivo di  fascino in più.
Il primo anno maschi e femminile hanno fatto parte di 2 "squadre" diverse, ognuna con la sua allenatrice, ma semplicemente per una questione di livello (i maschi erano più avanti tecnicamente, noi donne invece partivamo da zero). L'anno successivo invece la squadra è diventata unica, per provare a fondere le due anime!  E a quel punto siamo diventati tutti compagni squadra.  Questo però tenendo sempre presente la mission che la squadra originaria aveva e ha anche oggi: il nuoto sincronizzato maschile.
Non credo perciò ci sia un ruolo preciso delle donne in una squadra maschile.. Se non quello di essere uno stimolo e un supporto in più.



Secondo te, cosa attrae dei maschi a partecipare ad uno sport così femminile? E perché un maschio dovrebbe preferire il nuoto sincronizzato alla pallanuoto, ad esempio?
Penso che possa attrarre sia l'idea di cimentarsi in uno sport non convenzionale per un uomo e quindi la sfida, sia la possibilità di unire il nuoto ad una forma di espressione artistica.
Ogni tanto nel sincro ci si tira delle botte peggio che nella pallanuoto!!

Cercare di inventare anche nuovi stili, essere da guida per un cambiamento della cultura sportiva non può essere una impresa titanica? Ancora di più per una squadra Master…
Il nuoto sincronizzato è uno sport difficile. soprattutto se praticato da adulti, richiede impegno e pazienza.

E’ idea comune vuole che gli uomini dispongano per  costituzione di un corpo meno adatto ad esprimersi agevolmente in acqua. E’ vero? I vostri compagni di squadra maschi si sentano in soggezione nei confronti di voi donne? 
L'idea del sincro maschile non nasce dal provare a ripetere ciò che le donne fanno in acqua ma dall'esplorare le possibilità del corpo maschile in acqua. Conquesta premessa, credo piuttosto che le caratteristiche fisiche sono diverse e così sono le possibilità di espressione in acqua per uomini e donne. In altri sport tipicamente femminili come il pattinaggio artistico, gli uomini hanno trovato il loro modo unico di esprimersi, quindi anche nel sincro è possibile. Ci sono alcuni esempi in Europa che lo confermano: Giorgio Minisini, e la squadra maschile Paris Acquatique hanno trovato sia artisticamente che tecnicamnete un stile unico e ben differtente da quello femminile. E sono bravissimi e interessanti da guardare.

Riuscirete a fare un duo maschio/femmina come ad esempio nel pattinaggio artistico? Come lo immagini?
Eh sì, io non vedo l'ora! Per me è il prossimo obiettivo, ci stiamo pensando, spero alla prossima gara!  Lo immagino iper acrobatico e divertente, non  nel solito clichè romantico come nel pattinaggio..

Ma se il nuoto sincronizzato diventerà uno sport maschile, non c’è il rischio che anche questa disciplina diventi un po’ maschilista come gli altri sport? Non è meglio lasciare intatta questa oasi di femminilità nello sport?

No, non credo nelle oasi nè di femminità nè di mascolinità. Come avviene in altri sport come il pattinaggio artistico o la ginnastica artistica ogni genere esprime  le proprie caratteristiche ed ha pari dignità più o meno; nello sport questo è possibile,  nella società molto meno. Ma lo sport e i suoi valori globalemnte riconosciuti possono essere lo spunto per una riflessione più ampia su questi temi.

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